Il Testimonial: Christoph Wilhelm Aigner

 

 

"Le poesie non sono fatte di parole. Lo so così bene, come so che una persona umana non è fatta del suo corpo visibile. La sua vita invisibile dà a una persona il suo carattere e a un corpo di testo la sua poesia"

"Si vorrebbe sezionare un cervello con l’aspettativa di trovare dei pensieri?"

 

(Christoph Wilhelm Aigner)

 

 

 

Segnalate verso la fine degli anni Ottanta dal grande poeta Erich Fried, le liriche di Aigner si sono imposte per originalità e freschezza nel panorama della letteratura contemporanea di lingua tedesca.

 

C. W. Aigner è un autore che ama profondamente l’Italia per l’umanità e il calore che ha incontrato nel corso di lunghi soggiorni in Lazio e Toscana.

Il fascino di queste composizioni si cela nella loro apparente semplicità, nell’essenzialità del tratto, nella melodiosa facilità e nella lieve eleganza di versi non artefatti che giocano con le piccole cose del quotidiano e con le creature che popolano la natura, e con la natura che è creatura. Ma Aigner non si limita a “dire” la natura: con le parole e nelle parole la ricrea, la trasforma intessendo l’incanto di una mitologia giornaliera.

Ripercorrendo a ritroso la magia delle Metamorfosi ovidiane, il poeta lascia che animali, piante, elementi atmosferici assumano parvenza umana. Ma per uno scopo diverso: da Aigner crea e comporre la natura l’uomo, non l’uomo la natura.

 

 

BIOGRAFIA E OPERE

 

Nato nel 1954 a Wels (Austria superiore, a 18 anni trasferendosi a Salisburgo, Università), Christoph Wilhelm Aigner ha pubblicato diversi volumi di poesia: “Weiterleben (1988, Continuare a vivere), "Drei Sätze" (1991, Tre frasi), "Landsolo" (1993, Assolo campestre), "Das Verneinen der Pendeluhr" ( 1996, Dice di no l’orologio a pendolo), "Die Berührung" (1998, Il Contatto), "Vom Schwimmen im Glück" (2001, Nuotare nella felicità), "Kurze Geschichte vom ersten Verliebtsein" (2005, Breve storia del primo essere innamorato).

 

Nel 1995 Aigner ha curato l’edizione completa delle liriche profane del cosidetto "Mönch von Salzburg" (Il Monaco di Salisburgo), volgendole dal medio-alto tedesco.

Traduttore dall’italiano, nel 1997 Aigner ha curato e tradotto una scelta di testi di Federigo Tozzi: Tiere Dinge Personen/Bestie Cose Persone, e nel 2003 di Giuseppe Ungaretti Zeitspüren/Sentimento del tempo.

Aigner ha pubblicato inoltre una raccolta di prose poetiche "Mensch. Verwandlungen" (1999, Uomo. Metamorfosi), che in Germania è stata inserita nella lista dei 52 libri del Centenario; mentre dalla sua riflessione poetologica nasce il volume "Engel der Dichtung" (2000, Angelo della poesia).

Una ampia scelta delle poesie di Aigner è stata pubblicata presso Crocetti, Milano: "Prova di stelle", 2001.

Nel 1998 Aigner ha esercitato una docenza di poetologia presso l’università di Innsbruck.

C.W. Aigner ha inoltre pubblicato opere in prosa, l’ultima delle quali è il romanzo crudele "Die schönen bitteren Wochen des Johann Nepomuk" ( 2006, Le settimane belle amare di Giovanni Nepomuceno).

In Italia è stato pubblicato il suo primo racconto (del 1996) "Anti Amor" (2002, MobyDick, Faenza).

 

 

PREMI

 

Christoph Wilhelm Aigner ha conseguito, tra altri, questi premi letterari:

 

  • Premio Trakl (1982)
     
  • Premio della Lirica di Merano (1993)
     
  • Premio Else-Lasker-Schüler (1996)
     
  • Premio Scrittore della Città di Dresda (2004)
     
  • Premio Anton Wildgans (2004)
     
  • Borsa di studio Heinrich Heine (2004/05)
     
  • Il massimo apprezzamento della Repubblica Austria per la letteratura (2006)